Ombrello giallo - diverso dagli altri - Gerd Altmann - Pixabay

Aguzza la vista e trova le differenze

Eppure, in quella apparente copia carbone si nascondono delle minuscole o grandi differenze. E l’ingegno del lettore sta appunto nell’individuare il particolare fuori posto.

Possiamo piacere, oppure no. Difficile, invece, il piacersi quando si ha l’obbligo di adattarsi a un contesto avulso, indifferente, al limite dell’ostilità, correndo il rischio di cadere tra i denti di un ingranaggio ormai avviato e ben oliato. Perché sì, per quanto possa essere complesso il ragionamento appena avviato, il percorso di accettazione è paragonabile a un tritacarne da maneggiare con estrema cura. Il rischio che ci riduca l’anima a brandelli è altissimo. A quel punto possiamo ritenerci totalmente annullati dal contesto sociale.

Non è raro, anzi, capita fin troppo spesso di sentirci soli tra le mille dinamiche di un universo parallelo abitato perlopiù da individui indifferenti, da ologrammi che ci schivano peggio dei proiettili vaganti. E ci costa tanto doverlo ammettere, ma nel sistema mondiale moderno è indispensabile essere abili, capaci e competitivi, presentabili e all’altezza di ogni assurda aspettativa. Siamo prodotti da vendere a basso costo su vecchi scaffali tenuti in piedi dal nastro adesivo. In questo mercato di carne e ossa è necessario essere spendibili, acquistabili. Abbiamo bisogno di un valore sociale per non contare meno di uno zero.

Cubo giallo - speciale - diverso dal resto - Arek Socha da Pixabay

 

Foto di Arek Socha da Pixbay.

È un sistema gestito da egoisti. Tutti corrono e nessuno ha tempo per rallentare, per voltarsi indietro e attendere chiunque proceda con un passo lento, affaticato. Sarà quindi il sistema stesso ad annientarti, ad escluderti. La via dell’emarginazione diviene una croce da abbracciare senza che una madonna pianga ai nostri piedi. In questo eterno meccanismo di contesa, dove gli uni sono messi in competizione con gli altri, forti contro deboli, e deboli che avversano altri deboli, mettiamo in discussione la nostra intera esistenza.

Riflettere è un pericoloso esercizio di libertà da evitare. La razionalità potrebbe farci comprendere quanto siano diaboliche alcune dinamiche che ci coinvolgono. Allora, colti con le braghe calate, realizziamo la nostra incapacità di adattamento ad un contesto di continue e spietate sopraffazioni. Rassegniamoci, non ci sarà mai spazio per la diversità, per tutto ciò che esula dal ritratto di una famiglia sorridente stampata sull’involucro di una merendina. Siamo considerati l’elemento di disturbo in un meccanismo che di noi non sa cosa farsene. E se in una indomita sceneggiata d’orgoglio ci rifiutassimo di comprenderlo, lui ce lo ribadirà con infamia attraverso la negazione al mondo del lavoro, del diritto allo studio, alla salute, all’affermazione di genere, degli affetti e della sessualità.

Ombrello giallo - diverso dagli altri - Gerd Altmann - Pixabay

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nulla sfugge ai denti dell’ingranaggio. Perfino nel linguaggio comune, nel rapportarsi quotidiano si è diffusa la tendenza a porre un solido spartiacque affinché ognuno scivoli beatamente nel proprio corso. Quindi si ricorre a termini quali eroi, coraggiosi, oggi va addirittura di tendenza l’aggettivo “speciale”. Ho un amico “speciale”, o peggio abbiamo un figlio “speciale”, quasi a far intendere che la progenie vada distinta in base a dei requisiti psicofisici che ci rendono in qualche modo conformi al volere collettivo.

Insomma, in una società di maschere non è possibile mischiarsi alla massa degli ordinari per quello che realmente siamo. Ci obbligano a travestirci in qualcosa di “speciale”, di appetibile. Ritorna così prepotente il concetto di merce.

A me, invece, dopo tanta masturbazione mentale, piace pensare ad un gioco. Lanciarmi in una specie di associazione. E mi passa davanti agli occhi La Settimana Enigmistica. Ad una certa pagina spunta un quesito dal titolo: aguzza la vista e trova le differenze. Lì, in quella goffa vignetta forse disegnata da un bambino delle elementari, ad uno sguardo poco attento tutto sembra uguale, identico. Eppure, in quella apparente copia carbone si nascondono delle minuscole o grandi differenze. E l’ingegno del lettore sta appunto nell’individuare il particolare fuori posto.

Ecco, trova le differenze… aguzza la vista… gioisci per aver scovato ed escluso il diverso. Be’, se pure a voi dovesse capitare di aprire quella pagina, vi invito ad andare oltre, anzi, a stracciarla in tanti piccoli frammenti.

Gianluca Di Matola

Giornalista e autore di thriller e noir.

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