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Elliott Erwitt Icons è la mostra che concentra la genialità di Elliott Erwitt e racchiude l’intero percorso della sua vita professionale attraverso le sue più celebri fotografie. L’esposizione visitabile fino al 31 marzo a Bari, al Teatro Margherita ed è la prima mostra che rende omaggio a Elliott Erwitt dopo la sua scomparsa.
Elliot Erwitt nasce a Parigi da genitori ebrei di origine russa. Vive in Italia fino al 1938 per poi trasferirsi, a causa delle leggi razziali fasciste, negli Stati Uniti d’America dove studia fotografia e cinema. Dopo aver lavorato come assistente fotografo per l’Esercito Americano, inizia la carriera di fotografo freelance, specializzandosi in fotografia pubblicitaria e documentaria. Ha collaborato con riviste come Collier’s, Look, Life e Holiday e aziende come Air France e KLM. Nel 1953 entra a far parte dell’agenzia Magnum Photos della quale, per un breve periodo, è anche presidente. Si è dedicato al cinema, producendo alcuni documentari e film comici, tra cui “Beauty knows no pain” (1971), “The glassmaker of Herat” (1977) e “Elliott Erwitt, by design” (1983). Non ha però mai smesso di scattare fotografie, regalandoci bellezza e ironia. È deceduto nel sonno, nella sua abitazione a New York, a novembre del 2023. Aveva 95 anni e ci lascia un’immensa eredità.
Fotografo eccezionale ha sempre vissuto la vita con ironia e tanti dei suoi scatti ci raccontano questo lato del suo carattere. Erwitt, infatti, è noto per il suo approccio umoristico alla street photography, nella quale utilizza un acuto senso di osservazione per gli aspetti più quotidiani e umani della vita.
Le sue fotografie in bianco e nero spesso catturano momenti paradossali e divertenti che colgono un umorismo spontaneo nella vita di tutti i giorni, riuscendo a trasmettere emozioni complesse con immagini semplici che catturano la bellezza nella normalità della vita quotidiana. Ha dedicato un’attenzione particolare ai cani e al loro rapporto con gli esseri umani, realizzando con essi alcuni dei suoi lavori più famosi.
Non sceglieva esemplari particolarmente belli, né di razza, perché non aveva scopi estetici, ma lavorava restituendo un punto di vista diverso, cambiando prospettiva, rompendo gli schemi artificiosi che a volte un soggetto umano vive davanti all’obiettivo del fotografo. Abbassava il mirino e lasciava ai padroni dei cani solo lo spazio di un piede o dei polpacci, con risultati a volte davvero esilaranti.
Sono celebri anche i ritratti di Marilyn Monroe al naturale, Che Guevara che sorride e Richard Nixon.
Le sue opere fanno parte delle collezioni di importanti musei come Art Institute of Chicago, Nga a Washington Dc e il Cleveland Museum of Art. Erwitt diceva “Fare ridere la gente è uno dei risultati più alti che puoi ottenere. E quando riesci a far ridere e piangere qualcuno, alternativamente, come fa Chaplin, questo è il più alto di tutti i risultati possibili”.