Parlare di Letizia Battaglia è difficile perché si rischia di perdere qualche pezzo della sua personalità. Di lei raccontano meglio i suoi scatti.
Nasce a Palermo nel 1935 dove trascorrerà la maggior parte della propria carriera e della propria vita.
È stata una delle più importanti fotografe e fotoreporter italiane della seconda metà del Novecento e si contraddistinse per il suo impegno sociale e politico, legato anche ai diritti femminili che, non solo servirà a portare all’attenzione di tutti la realtà siciliana, straziata dalla povertà e spaccata dalla mafia, ma le permetterà anche di lavorare fianco a fianco a grandi testimoni del suo tempo.
Si è spenta all’età di 87 anni a Palermo, nell’aprile del 2022.
L’Archivio Letizia Battaglia, fondato dalla stessa fotografa con i nipoti Marta e Matteo Sollima si occupa di divulgarne l’opera.
Attualmente e fino al 19 maggio, è possibile visitare a Salerno la mostra a cura di Paolo Falcone, organizzata dall’associazione Tempi Moderni, con il supporto delle amministrazioni comunale e provinciale, e dell’Archivio di Stato e con la collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.
Si tratta di una mostra diffusa che espone oltre cento scatti in un percorso nel centro storico della città e vede esposti parte dei lavori all’interno della Cappella di San Ludovico, nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti e nella Corte di Palazzo Pinto, nella Cappella di Sant’Anna in San Pietro a Corte e nell’Ipogeo di San Pietro a Corte.
La sede centrale della mostra è Palazzo Fruscione, edificio del XIII secolo che ospita il fulcro centrale dell’esposizione.
Il titolo della mostra LETIZIA BATTAGLIA – Una vita. Come un cazzotto, come una carezza e, nel dinamismo che la caratterizza, espone non solo scatti, ma anche video, libri, documentari che parlano di mafia, ma anche di bellezza e completano il racconto di una donna che ha dedicato la sua vita all’impegno civile e sociale.