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Dianella e Lenore- Bologna, San Francisco
Dianella mi contatta dopo una presentazione di libri a Bologna per parlare della sua poetessa preferita, Lenore Kandel, che nel disegno a matite colorate sottostante e nell’immagine di copertina dell’articolo è stata raffigurata dal designer Elivio Maccagnani.
Un giorno, navigando su internet, per caso ha incontrato alcune sue poesie, ha cominciato a leggere varie raccolte, una tra le quali “ Love book “è diventata famosa negli anni ’60. L’autrice, Leonore Kandel, subì un processo per oscenità. Erano poesie molto esplicite, con un linguaggio diretto. La poetessa in un piccolo pamphlet diceva che il poeta non si può censurare. Di origini rumene e russe, Lenore Kandel visse tra New York e Los Angeles poi, nel 1960, si trasferì a S. Francisco. Qui conobbe e apprezzò il gruppo anarchico dei ‘Diggers’ di cui divenne attivista. I Diggers usavano riunirsi per fare discorsi e manifestazioni di strada, offrendo a chiunque avesse necessità cibo, vestiti e cure mediche gratuite. Eclettica e creativa, Lenore si dedicò ai più vari mestieri: danzatrice, cantante, persino autista di autobus. Nel 1966 il suo libro di poesie “ The love book”, fu condannato per oscenità. Era un libricino di appena otto pagine dove si parlava con un linguaggio molto esplicito dell’amore carnale tra un uomo e una donna. Il processo si svolse nella S. Francisco degli hippies nel 1966. Le persone delle due librerie che avevano venduto il libro furono condannate. Il verdetto della giuria era che il libro era osceno e non aveva alcun valore sociale.
Dianella:
Nelle poesie Leonore usa parola esplicite che mi hanno entusiasmato. Pur essendo crude, sono sincere, relative a stati d’animo reali, empatici che mi colpirono molto quando la scoprii. Ho cominciato a fare ricerche, a scrivere a chi l’aveva conosciuta. In Italia si sapeva poco di lei e anche in America pian piano era andata nel dimenticatoio. Lenore ricoprì un ruolo davvero importante nel gruppo hippy degli anni ’60. In quell’epoca il movimento hippy era molto attivo e creativo, soprattutto quello pittorico psichedelico, nascevano continuamente nuovi gruppi. Lenore, divenuta leader del gruppo, si innamorò perdutamente di uno degli “Hells Angels. Avevano entrambi 35 anni, lui, William Fritsch, soprannominato Sweet William, sebbene sposato con 2 figli, non esitò ad abbandonare per lei la famiglia. Vissero un’intensa storia d’amore. Lenore, oltre a scrivere l’incriminato libretto, rivalutato negli anni a seguire, scrisse molte poesie d’amore e raccolte che parlano di natura, di visioni di mondi in un fiore. Qualcuno dice che i suoi elaborati nascessero anche grazie alle droghe ma io non ho notizie specifiche al riguardo.
La lettura di Lenore ha spinto Dianella a scrivere “ Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore”, una biografia romanzata dove ha fatto finta che la protagonista tenesse un diario. Quest’invenzione le ha dato la possibilità di parlare in prima persona anche di cose che lei non sapeva.
https://www.aliberticompagniaeditoriale.it/libro/9788893234634
Ciò che più ha entusiasmato Dianella è la storia d’amore di Lenore con Bill, il fatto che lei si innamorasse di una persona così diversa, lei buddista induista, con una spiritualità tutta sua fatta di un sincretismo personale, lui più rude e materiale. Ciò che la affascina di Lenore, di Bill e di quel movimento, durato 3 anni, è il fatto che loro non volessero trasformare il mondo ma se stessi. Gli hippies vivevano secondo le loro idee nelle comuni, entità familiari dove realizzavano la vita che volevano avere. Cercavano la realizzazione di un modo di essere al mondo partendo da se stessi.
Nel ’68 il movimento hippy si sciolse perché il mercato si era accorto di loro, arrivarono spacciatori, mercanti e approfittatori. Quando i ragazzi videro che ciò che loro avevano creato era diventato merce del capitalismo si disgregarono: chi diventò santone, chi eremita, viandante…Lenore si dedicò alla sua arte e col marito, patito della Harley Davidson, cominciò a scorrazzare per tutto il Paese. Durante uno dei suoi viaggi ebbe un incidente gravissimo che le bloccò la schiena, e da allora si dedicò tempo pieno alle sue poesie. In Lenore, Daniella ha ritrovato ricordi e storie personali, parlando della sua vita e opera, ha scoperto parallelismi con il suo vissuto. Entrambe scrivono di getto; Daniella è convinta che quando si compone l’mmaginazione deve essere diretta, non mediata dal ragionamento.
La conoscenza del percorso di vita di Leonore si ferma all’incidente, Dianella ha cercato notizie, ma non sa bene come abbia vissuto, sa solo che non potendo camminare bene, dopo una lunga permanenza in ospedale, visse gli ultimi quarant’anni della sua vita nel suo piccolo appartamento, uscendo raramente per qualche lettura pubblica. A Dianella piace pensare a quando l’arte tout court si manifestava: Leonore vestita da danzatrice del ventre, Leonore scrittrice, Leonore ispiratrice. Ha fatto ricorso alla fantasia per raccontarla. Ha scritto al marito, sa che viveva in un ricovero, ma lui non le ha mai risposto. Chi le ha fornito più elementi per conoscerla è stato l’attore Peter Coyote che andava spesso a trovare Bill e sostiene addirittura di avere visto in un cassetto la sua lettera ancora chiusa e alla sua domanda del perché non rispondesse lui ha risposto. -Di questo argomento non si deve parlare!.
Dianiela ha scritto tanti racconti d’amore e di poesie
https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com/
http://lascrittura.altervista.org/
http://solohaiku.altervista.org/
Dianella:
Ho 75 anni, da giovane sono stata militante di Lotta Continua, era una fase della mia vita che ho rivisto e che non rimpiango. La mia scoperta letteraria è arrivata dopo il pensionamento; quando lavoravo infatti davo tutto alla scuola, mettevo tutto ciò che sapevo nell’insegnamento ai ragazzi: in pensione ho scoperto il piacere di dedicarmi completamente alla scrittura, è nato così il libro dedicato a Lenore. La forma di diario e Il titolo “Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore” sono piaciuti all’editore invogliandolo alla pubblicazione.
Mi piace Lenore perché mi riconosco in lei. Sono toscana, ma ho sempre vissuto a Bologna, e, come Lenore, ho avuto traversie sentimentali di vario tipo. Adesso sto con il mio attuale marito da ventisette anni, all’inizio era una storia cominciata come le altre, così, per non stare da sola, ma poi si è rivelata corposa, solida. La mia analista mi ha detto che il mio errore era quello di non attraversare il dolore, non solo di fronte alle storie finite, anche di fronte alla morte. Eravamo quattro sorelle, ora ne siamo due, una sorella più piccola di me è morta da poco. Il dolore lo evitavo ma adesso, quando mi capita di stare male, non fuggo più.
In questo periodo, oltre a scrivere poesie e racconti, scrivo recensioni e pubblico su delle riviste. “Re nudo” una rivista trimestrale famosa anni addietro, è uscita di nuovo, dopo anni di inattività. Uno scrittore mio amico ne ha rilevato il marchio, ci sono i miei articoli sulla beat generation. Re nudo voleva pagarmi ma ho deciso di devolvere la cifra a loro perché la rivista mi piace molto.
Non mi manca il lavoro a scuola, quando insegnavo, fisicamente ero stanca, avevo l’intento e l’illusione di salvare tutti, forse sbagliavo a volerli spronare continuamente, Per me era talmente importante che leggessero Dostoievsky, Tolstoi, che mi sembrava di toglier loro qualcosa se non lo avessi fatto. Qualcuno dei miei alunni di un tempo, incontrato di recente mi ha ringraziato del fatto che con me ha imparato a leggere. Io scrivo a mano, il mio metodo è quello di una sorta di ‘improvvisazione di scrittura’. Da giovanissima ho apprezzato corsi di scrittura sulle tecniche che mi sono servite, ho studiato moltissimo le teorie, ma prediligo l’improvvisazione. Ho seguito e tenuto tanti corsi di scrittura creativa, il mio è quello con la tecnica di Kerouac di improvvisazione, so che Ginsberg imparò da lui a scrivere. Kerouac, all’inizio della sua carriera, scriveva testi teorici, ben strutturati, ma quando cominciò il celeberrimo “Sulla strada” pensò ad uno stile diverso che avesse a che fare col suo viaggiare. Quando voglio comporre mi siedo e scrivo direttamente un’idea, poi limo. Scrivo velocemente quando ho una buona ispirazione: l’improvvisazione deve essere fedele all’idea iniziale. Il mio porgetto di scrittura su Lenore, ad esempio, era nata dall’ammirazione per lei. La mia prima stesura è a mano, solo alla fine ricopio al PC. Non sono sui social, solo su LinkedIn, Mi faccio pubblicità sul mio libro scrivendo direttamente alle persone.
Chiedo a Dianella quale sia stato il suo percorso politico, mi ha accennato che a un certo punto della sua esistenza ha cambiato direzione: Quando si è sciolta Lotta Continua, c’è stato un grande disorientamento, mi sono distaccata ed è finito li discorso politico attivo.
Dianella paragona la sua solitudine a quella di Lenore dopo il distacco da Bill e alle mille domande che si è fatta dopo le sue storie di amore travagliate ma soprattutto quando è morta la sorella:
Sono andata in terapia dopo la morte di mia sorelle, avevo spesso crisi di ansia: -Alla mia età funzionerà la psicoanalisi?-mi chiedevo. Andai da una psichiatra che usava come tecnica di approccio la psicoanalisi, Ho cominciato con un antidepressivo, poi in seduta per un anno, alla fine del quale non sentivo di avere più bisogno di sostegno. Dapprima interpretavamo insieme i sogni. Il lettino era importantissimo, mentre parlavo non ero influenzata dal suo viso, dal suo sguardo. Ho capito quanto sia importante. Lei prendeva appunti e poi interpretavamo insieme i miei sogni mettendoli in collegamento con la mia vita quotidiana. La mente lavora con simboli e questo assioma mi aiuta molto. Io sognavo frequentemente una grande tavolata dove tutti avevano un posto ed io no. Capivo che mi sentivo esclusa. Abbiamo lavorato insieme per sciogliere alcuni nodi, poi in un’ultima lunga telefonata mi ha spinto ad attraversare il dolore. Lenore è arrivata nel 2012, un periodo entusiasmante, leggevo pagine su pagine, scrivevo a chi l’aveva conosciuta: l’attore Peter Coyote mi rispondeva subito nonostante il mio inglese scadente.
Quando la nostra conversazione sta per terminare, Dianella mi raccomanda di leggere le poesie di Lenore e quando le chiedo dei suoi viaggi mi risponde:
Io sono diventata sedentaria, solo nella sedentarietà riesco a scrivere. Scrivo prevalentemente poesie e racconti, non mi censuro mai neanche se mi viene in mente una scena di sesso spinto: la prima immagine che mi viene in mente la traduco in parole. Ero una grande viaggiatrice ma ora non ho voglia di muovermi troppo, ho come l’impressione che tutto sia uguale e non sento bisogno di cambiare città e Paesi. Adoro la Toscana, invecchiando ho ritrovato le mie origini, adesso solo in Maremma mi sento a casa.
R.