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Giovanna Marini ci ha lasciato. È stata un’icona per la mia generazione, una compositrice e cantante che ha dedicato la sua vita al canto sociale, contribuendo alla diffusione della “storia orale cantata”, registrando avvenimenti storici attraverso canzoni popolari.
Così affermava durante le sue interviste:
Le mie ballate, ma anche le opere per il quartetto, nascono dal desiderio di raccontare quello che mi succede e quello che vedo intorno a me. Un po’ alla maniera dei cantastorie. Ho sempre amato raccontare delle storie!
Negli anni ’60 Giovanna Marini frequentò intellettuali e studiosi della tradizione popolare italiana, come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino,Roberto Leydi, Gianni Bosio e Diego Carpitella. Fece parte del Nuovo Canzoniere Italiano e si esibì con vari artisti della Nuova canzone politica. Nel 1964 presentò a Spoleto il “Bella Ciao”, spettacolo di canto politico e sociale, con grande scandalo per un pubblico poco abituato alle canzoni di lotta. Raccolse una vasta quantità di canti popolari in tutta Italia e fondò il Quartetto Vocale. Fu attiva nella ricerca etnomusicale, recuperando durante i suoi spettacoli le tradizioni popolari italiane. Fu presidente della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma e insegnò etnomusicologia a Parigi. Collaborò con artisti come Marco Paolini e Francesco De Gregori.
Fino al momento della sua morte ha continuato a comporre e a esibirsi, a scrivere musica per il teatro e per il cinema.
Le siamo infinitamente riconoscenti per il suo lavoro di ricerca prezioso e coraggioso. La ricordiamo oggi per le donne con lo zaino con un’intervista da lei rilasciata al GR1
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